Un appartamento per due

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babyVOGUE,
view post Posted on 7/10/2009, 14:33




vediamo se indovinate chi è il protagonista..
un pò un indovinello (:

“ma è difficile scegliere” sbottai, scendendo le scale dell’ennesimo loft da single di Milano.
“non così tanto” rispose prontamente il mio ragazzo, dietro di me “dobbiamo trovare qualcosa che ti piaccia e so che quell’appartamentino a San Babila era di tuo gradimento, te l’ho letto negli occhi”.
“okay, okay.. hai ragione. È favoloso ma, un po’ fuori dal nostro budget”
“un po’ che? Niente è troppo fuori per noi..” sentì il suo passo farsi più veloce per raggiungermi e cingermi da dietro, all’altezza del ventre “sai che per te, farei qualsiasi cosa. chiedimi qualunque cosa ed io.. non esiterò ad accontentarti”. Un sorriso e poi, un dolce bacio sulla guancia come solo lui sa dare. Anche se eravamo in compagnia del nostro consulente immobiliare, provavo una irrefrenabile voglia di voltarmi e riempirlo di baci.
“allora, come trovate l’appartamento? Ok, non è proprio in centro ma io personalmente lo trovo delizioso ed è perfetto per voi, una coppia giovane che può avere tutto il mondo ai suoi piedi..”
“Giulio” lo interruppe, alzando la mano come a formare un angolo retto con la testa “hai detto bene, è delizioso ma noi stiamo cercando qualcosa che sia molto più che un semplice delizioso, vogliamo qualcosa che sia straordinario” continuò, incrociando il mio sguardo “al nostro primo incontro abbiamo specificato che non baderemo a spese per il nostro nido d’amore quindi, vedi di darti una mossa a trovare qualcosa che sia..” lasciò in sospeso la frase, come a volerlo mettere alla prova.
straordinario” ripetè Giulio, scandendo bene la parola come a volersela memorizzare per l’ennesima volta “sapete, forse ho qualcosa che fa davvero al caso vostro.. anche se vi avverto che è un po’ piccolino”.
Spostai la mia attenzione dal consulente immobiliare al mio ragazzo che, all’aggettivo ‘piccolo’ accennò una smorfia di disapprovazione. “andiamo a vedere questo appartamento” rispose esitando mentre, allungando la sua mano a cercare la mia, tentava di afferrarla.
Scendemmo le scale e, giunti al taxi che ci stava aspettando salimmo in fretta e furia, per evitare eventuali paparazzate. Eravamo ufficialmente fidanzati da poco e ancora facevo estremamente fatica ad accettare il fatto che, con lui, era impossibile tentare di avere una vita privata normale. Giulio davanti a noi, sulla sua Mercedes ci faceva strada e da dove stavamo noi, ci vollero cinque minuti per raggiungere l’edificio di cui ci parlava. Aprì la portiera e uscì per prima, seguita da Lui che ancora mi teneva la mano. Nonostante fosse famoso ed uno dei ragazzi più ricercati tra le teenager, non aveva paura di mostrarsi insieme a me, innamorato. Ci guardammo intorno e, a richiamare la nostra attenzione la targhetta riportante la via – MONTENAPOLEONE – leggemmo, rimanendo a bocca aperta.
CAZZO!” esclamò “questa casa ci costerà un patrimonio” constatò, giustamente.
“senti, se preferisci cerchiamo un appartamento fuori Milano, che magari costi un pochino di meno” osservai, spostando lo sguardo in sua direzione “l’ultima cosa che voglio è prosciugarti di tutti i tuoi averi”.
“che dici?” domandò, posando la mano libera sotto il mio mento al fine di alzarmi leggermente il capo “ricordi quello che ti ho detto poco fa? Voglio darti tutto, qualsiasi cosa tu desideri”.
“così finirai con il viziarmi” precisai, sorridendogli.
“non importa, è un rischio che posso permettermi di correre” sorrise di rimando, prima di avvicinare le sue labbra alle mie per un dolce bacio fugace “sono contento di averti conosciuto a quel party. Se non fosse stato per quell’episodio, molto probabilmente a quest’ora non saremmo qui”
“hai ragione” risposi, poco prima che ci venissero a disturbare.
“se volete seguirmi su per le scale, vi mostro la casa. Ovviamente non ci sono mobili, quelli dovrete acquistarli voi ma il vecchio proprietario ha lasciato intatti bagno e cucina”
Ci guardammo, sorridemmo l’uno all’altra e tenendoci per mano ci decidemmo a seguire la nostra guida.. l’abitazione era al primo piano quindi, c’erano anche poche scale da fare e davanti ad una porta di legno massiccio attendevamo con ansia di vedere quella che secondo Giulio sarebbe stata perfetta per noi. Sentivo la sua mano farsi più scivolosa e la tensione salire.. oddio, più che tensione, pareva essere un po’ di curiosità. Dopo qualche secondo, davanti a noi s’aprì il paradiso.. come ci aveva accennato il nostro agente, l’appartamento era un po’ piccolo ma perfetto. Sin dal primo istante ci sentivamo come a casa.. e lì, in quel momento, l’altro loft in piazza San Babila perdeva d’importanza. Mentre Guido parlava, io ero decisa a voler vedere le stanze, una ad una. Così, senza troppi ritardi, lasciai la mano del mio compagno per addentrarmi il più silenziosamente possibile nell’abitazione e scorgere ogni minimo particolare. Ci misi circa venti minuti, non perché fossero grande le stanze ma perché dalla posizione in cui mi trovavo, potevo scorgere i negozi più affascinanti della via.. Dior, Luis Vuitton, Gucci.. una favola da mille e una notte. Quando tornai, erano ancora immersi nella chiacchierata, affacciati ad una finestra. Con il ticchettio dei tacchi richiamai l’attenzione di entrambi ma soprattutto quella del mio compagno che alla mia sola visione, sorrise facendomi cenno di avvicinarmi a lui. Non esitai e, giunta nelle sue vicinanze, mi abbracciò, stringendomi fortemente. Per un attimo fu come se fossimo soltanto noi due in quella stanza.
“siamo a casa” mi sussurrò amorevolmente nell’orecchio, sorridendomi.
“allora, io vi lascio un po’ soli.. potete guardare l’abitazione. Vado a prendere un caffè e quando torno mi dite, ok?” terminò la frase e sgattaiolò via, richiudendo la porta dietro di sé.
“allora” cominciò, allungando le braccia in mia direzione per stringermi a sé “cosa te ne pare? a me piace e poi.. è la via che fa al caso nostro”
“immaginavo” risposi, lasciandomi abbracciare “hai già concluso l’affare?”
“si, mancano solo gli ultimi dettagli e a partire da settimana prossima questo paradiso sarà nostro” sorrise, alzando una mano a spostarmi i capelli per lasciare nudo il collo e baciarmi delicatamente.
“cooooooooosa? Ho sentito bene?” mi allontanai di colpo, facendolo sobbalzare “settimana prossima? e come facciamo con tutti i mobili? non possiamo sceglierli e farceli consegnare a casa in una settimana!
“amore mio, non preoccuparti, tutto è possibile per me” ..forse aveva ragione.
Una settimana dopo infatti, eravamo pronti per accedere nella nostra nuova casa. Dalla Germania, con amore, sarebbe passato da Brescia a prendermi e in un secondo momento sarebbero arrivati i bagagli poiché il signorino, troppo viziato per pensarci lui, aveva lasciato ai collaboratori il lavoro pesante. Poco prima di arrivare davanti a casa mia, telefonò..
“amoooooooooore, sei pronta?”
“prontissima, mi faccio trovare giù?”
“sisi, tanto sono dietro l’angolo”
Come non detto: riattaccai e già stava sotto casa. Salutai i miei genitori e chiusa la porta, iniziai a saltellare giù per le scale al fine di raggiungerlo. Non vedevo l’ora.. dal momento in cui avrei incrociato il suo sguardo, sarebbe cominciata la nostra avventura come conviventi.
“oh, Buongiorno principessa” mugugnò lui, a bordo del suo BMW nero acquistato da poco. io possiedo una lancia Y e mi sento tanto morta di fame vicino a lui.. “pronta per salutare la tua vecchia casa per la nuova?”
“si.. almeno credo” risposi, poco convinta. era ciò che desideravo: un ragazzo amorevole, una casa tutta nostra.. anzi, era più di ciò che volevo poiché la nostra dimora sarebbe stata in via Montenapoleone in pieno centro a Milano!
“qualcosa non va?” chiese, tenendo gli occhi fissi sulla strada ma preoccupato nel tono “senti, se non sei pronta per..”
lo interruppi, i sensi di colpa stavano iniziando ad uccidermi. Per una mezza frase stavo rischiando di mandarlo in paranoia.
“stai calmo, non ho detto di non voler venire a vivere con te anzi.. è solo che sta succedendo tutto così in fretta e benché io mi senta pronta, la vedo ancora come una cosa strana”
Capì e me lo fece capire con un cenno del capo.. gli occhi ancora sulla strada ed io, rannicchiata sul sedile affianco al suo mi godevo il nostro viaggio. Da lì ad un’ora saremmo entrati nella nostra nuova casa, perfettamente arredata e.. in via Montenapoleone a Milano! (l’ho già ripetuto più di una volta, vero?)
“sai che ti amo da impazzire, vero?” chiesi sorridendo.
“certo, e sai che io ricambio” rispose convinto.
Rimanemmo in silenzio fino all’arrivo.. il nostro agente immobiliare ci aveva trovato anche un garage interno ad un palazzo da cui potevamo uscire senza dover necessariamente passare per la strada (e diciamocelo, meglio per LUI che famoso quant’era non poteva farsi vedere troppo in giro) e, posteggiata la macchina lo aiutai a prendere i beni di prima necessità quali cibo, bevande e qualche vestito nell’attesa che i nostri bagagli giungessero a destinazione. Salimmo le scale carichi come dei muli e una volta giunti innanzi alla porta, posammo i pacchi per prenderci per mano e sorriderci. Era arrivato il nostro momento, ciò che aspettavamo da circa una settimana e per il quale ricevevo ogni mattina un sms dal mio ragazzo con il countdown.
“pronta?” sussurrò lui, infilando la chiave nella serratura in attesa di una mia parola.
“prontissima” risposi senza esitare e, allungando la mano libera sulla maniglia attesi il suo fare che non tardò.
Prontamente fece scattare quattro volte il nostro ‘pass’ ed io, secondariamente, spinsi la porta verso l’interno dell’abitazione rimanendo a bocca aperta. Era favoloso, più di quello che ci eravamo promessi.
“non ho badato a spese, e la casa non è intestata solo a me. Non preoccuparti, pagherò tutto io perché sono consapevole che devi studiare.. diciamo che ti pago per convivere.. so che è difficile stare ai miei ritmi ma per ora, te la sei cavata egregiamente direi”
“forse non ci siamo capiti” commentai, sorridendo “dal momento che la casa è nostra, contribuiremo entrambi alle spese: se tu vuoi pagare le bollette, io pagherò la spesa, chiaro?”
“nono.. non ci sto” azzardò, ritrovandosi poco dopo un peso di 55 kg addosso “ma.. Baby, cosa f.. fai?” si lamentò, nel tentativo di spostarmi.
Cadde sul divano ed io, sopra di lui.. sul morbido. La porta d’ingresso era chiusa e noi, ci concedemmo qualche tenerezza su ciò che aveva comprato per la nostra nuova vita insieme. Mi baciò, ed io baciai lui.. ci baciavamo appassionatamente e sentivo le sue mani sul mio corpo farsi vogliose. Pur’io lo ero.. avevo voglia di lui e di ciò che poteva darmi. Eravamo soli a casa.. suo fratello non era ancora nei paraggi (la sua casa gli sarebbe stata consegnata due settimane più tardi) e dovevamo approfittarne perché poi ce lo saremmo sempre trovati tra i piedi. Mi afferrò saldamente e sollevandomi dalla base d’appoggio, mi tenne tra le sue braccia incamminandosi in direzione della nostra camera da letto. Non avevo idea di come l’avesse arredata quindi.. accettai la sorpresa. Pochi passi e avrei potuto ammirarla oltre che viverci con Lui momenti indelebili dalla mia mente, e anche dal mio cuore. Era perfetta, come la casa.. il letto matrimoniale posto al centro della stanza, contro il muro era ricoperto da un copriletto bianco come la neve e sopra di esso, due cuscini rivestiti di pelo nero.. a dare un tocco di dark ad una camera minimal. Gli armadi, molto spaziosi, erano posti ai lati del letto e per le scarpe, avevamo tutto il ripostiglio.
“cosa te ne pare?” chiese, tenendomi in braccio “l’ho fatta disegnare solo per noi..”
“è.. è..” non riuscì a terminare la frase; un pò perché non trovavo le parole adatte per descriverla e un pò a causa sua che senza attendere, riprese a baciarmi sporgendosi in avanti con lo scopo di adagiarmi sul letto. oltre che bello, era pure morbido! ma.. non avevo tempo di replicare. Sentì le sue mani posarsi sui miei vestiti, per togliermeli. ed io, feci altrettanto privandolo dei suoi indumenti. Pochi minuti dopo, erano per terra mentre noi, tra le coperte ci riempivamo di baci e carezze. Sentivo di impazzire, dovevo averlo.. lì, quel giorno. Si sistemò sopra di me e avvolgendomi in un suo profumato abbraccio, facemmo l’amore per la prima volta da quando avevamo traslocato. Toccai il cielo con un dito.. mi sentivo amata e sapevo d’essere ricambiata. Quaranta minuti passarono veloci ed esausti, ci concedemmo una doccia insieme prima di tornare sotto le coperte al fine di addormentarci. Avevamo l’abitudine di raccontarci la nostra giornata prima di prendere sonno ma, dal momento che in quell’occasione c’era poco da raccontare, mi lasciai coccolare dalle sue dolci lodi. Mi amava, lo potevo sentire.. ed insieme, era come se fossimo sulla stessa lunghezza d’onda.
“Ti amo..”
“anche io.. tanto”
“ricordi come ci siamo conosciuti?” chiese, sorridendomi.
“si.. chi se lo dimentica? persino Gustav a distanza di mesi ride quando mi vede”
“ehehe.. lo so. ma mi sento veramente fortunato. Oramai avevo perso la speranza.. e come un fulmine a ciel sereno, sei arrivata tu.. meravigliosa
“smettila, non sono così speciale”
“come no? Sei l’unica nuova conoscenza di cui mi posso fidare, a cui posso raccontare tutto.. e soprattutto, l’unica che riesca ad amare e che ricambi incondizionatamente ciò che sento”
Le sue parole mi commossero, tanto che lasciai scappare qualche lacrima di gioia. Ero fortunata, anzi.. eravamo entrambi fortunati ad esserci trovati.
“scusa, non devo piangere ma.. le tue parole.. sono bellissime”
“amore, no..” richiamò l’attenzione su di sé, allungando le mani per stringermi all’altezza delle spalle “è bello esprimere le proprie emozioni soprattutto con gente che ti capisce e che non ti giudica. Ripeto.. sono contento ad averti trovata ed ora che sei mia.. non voglio lasciarti, mai più”
“shhhhhhh..” lo azzittì, alzando l’indice della mano destra per posarlo sulle sue morbide ed invitanti labbra “zitto e baciami, stupido”.
Non se lo fece ripetere.. dopo aver stretto ancora di più la presa, senza lasciarmi via d’uscita, avvicinò il suo viso al mio, posando le proprie labbra sopra le mie per dischiuderle dolcemente. Era straordinario.. sapeva dare dei baci unici nel loro genere simili a quelli che si danno nei film quali Titanic, Romeo+Juliet o romanticherie simili. Ed io lo adoravo anche per questo.. oltre che per tutto il resto. Ci coccolammo per un po’ prima di prendere sonno e addormentarci. Prima di chiudere gli occhi, sentì il suo tocco sulla mia testa, ad accarezzarmi delicatamente i capelli in un gesto spontaneo e pieno d’amore..
come farei senza di te?
 
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Chiaretta,
view post Posted on 7/10/2009, 14:34




Bah il protagonista sarà uno dei due gemelli ù_ù xD
Comunque come ti ho detto ieri mi piace molto, l'ho letta in poco tempo e comunque ti prende (:
Complimenti *applauso*
 
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*La Giulss*
view post Posted on 7/10/2009, 15:05




Sisi bella..
Comunque rimango sull'idea che è Bill perchè quel tocco dark dei cuscini è per forza Bill.. Tom non ha questo tocco.. ahah..
Come ti avevo già detto quando mi hai fatto leggere la prima parte.. è veramente bella, scrivi bene! =D=D=D
Aspetto che venga svelato il principe! XD
 
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2 replies since 7/10/2009, 14:33   97 views
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